Riapre il museo diocesano di Camerino, l’esposizione eccezionale è da visitare alla prima occasione

Camerino è pronto a stupire e lo fa con un’inaugurazione speciale attesa per il 16 ottobre: la data è quella della riapertura del palazzo arcivescovile e del museo diocesano G. Boccanera in provincia di Macerata dopo un decennio di chiusura.
In seguito al sisma del 2016 lo scrigno d’arte non era più accessibile ma ora torna portando con sé la voglia di rinascere.
L’inaugurazione del Museo Diocesano e del Palazzo ArcivescovileL’evento inaugurale è atteso in piazza Cavour alle ore 10, dove le autorità presenti e l’arcivescovo Mons. Francesco Massara daranno il via ufficiale alla riapertura. Poi, un percorso guidato tra le sale completamente rinnovate offrirà al pubblico l’occasione di scoprire il nuovo volto del museo: più contemporaneo, più inclusivo, più vivo. Un allestimento che non solo espone opere, ma racconta storie. E infine, come in ogni grande festa, ci sarà un momento conviviale aperto a tutta la comunità: un brindisi alla cultura e alla vita che riparte.
Dopo il terremoto del 2016 che ha colpito Camerino nel profondo e tutta la provincia di Macerata, la località seppur ferita ha scelto di rinascere custodendo la memoria artistica, spirituale e culturale per poi tornare a vivere. La riapertura è il simbolo tangibile di speranza e il desiderio di far tornare a vivere il centro storico, permettendo ai visitatori di riscoprire la bellezza e avere fiducia nel futuro.
Non ci si limita a scoprire opere e quadri, ma si punta soprattutto sull’identità: la riapertura è il simbolo di un intero territorio che si rialza, che sceglie la cultura come motore di rinascita credendo nell’energia collettiva legata ai momenti di condivisione.
Cosa vedere all’internoIl nuovo Museo Diocesano G. Boccanera, nelle Marche, è un racconto emozionale che attraversa i secoli e parla direttamente al cuore dei visitatori. Le opere esposte, molte delle quali restaurate per l’occasione, rappresentano la straordinaria ricchezza artistica e spirituale di Camerino e del suo territorio.
Tra le sale, si possono ammirare autentiche meraviglie: la Sant’Anatolia del Maestro dei Magi di Fabriano, con il suo fascino trecentesco; la grazia rinascimentale dell’Annunciazione di Luca Signorelli; la potenza drammatica del Crocifisso ligneo di Lucantonio di Giovanni Barberetti; e la vibrante teatralità della Conversione di San Paolo del Baciccio, uno dei più grandi interpreti del barocco romano.
E ancora: la dolcezza della Madonna in trono col Bambino di Giovanni di Piermatteo Boccati e la luce quasi cinematografica dell’Apparizione della Madonna con il Bambino a San Filippo Neri di Giovan Battista Tiepolo. Due opere che testimoniano come Camerino, pur immersa nel cuore delle Marche, abbia saputo dialogare nei secoli con i giganti della pittura europea, dal Medioevo al Barocco.
A conquistare tutti sarà il nuovo allestimento che è stato pensato per poter coinvolgere tutti, anche chi solitamente non apprezza i musei. Comunica con un linguaggio contemporaneo il percorso narrativo e sensoriale che unisce suoni, luci e testi guidando il visitatore tra fede, arte e storia. Le sale sono più accessibili, gli spazi più fluidi e accoglienti, i pannelli didattici chiari e interattivi. È un museo che parla a tutti: famiglie, turisti, studenti, curiosi.
L’Italia punta molto sul patrimonio culturale e lo mostra certamente questa riapertura, ma anche la recente del Ninfeo di Villa Giulia a Roma che riapre le porte dopo un attento restauro.
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