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Samab chiude con ottimismo la prima edizione

Samab chiude con ottimismo la prima edizione

Si è chiusa giovedì 29 maggio con un bilancio più che positivo Samab–Fashion Technologies Event, l’appuntamento internazionale dedicato all’innovazione delle macchine e delle attrezzature per la produzione di abbigliamento. Ospitato negli spazi del Superstudio Maxi di Milano, Samab ha visto la partecipazione di oltre 3.000 professionisti del settore (il 20% dei quali proveniente dall’estero), più di 70 aziende espositrici, 21 buyer internazionali ospitati provenienti da 25 Paesi e un fitto programma con oltre 50 appuntamenti tra convegni, workshop e dimostrazioni tecniche.

Organizzato da Senaf, in collaborazione con il Gruppo Tecniche Nuove e con la media partnership della rivista Technofashion, Samab ha visto il patrocinio di Antia, Confindustria Moda – Federazione Tessile e Moda, e Iacde. «Con Sanab abbiamo creato una piattaforma concreta per supportare la trasformazione della manifattura moda – spiega Ivo Nardella, presidente del Gruppo Tecniche Nuove e di Senaf –. L’ottima partecipazione e il coinvolgimento degli stakeholder confermano la necessità di un luogo in cui tecnologia, visione, competenze e nuove professionalità si incontrino per guidare il cambiamento. Già dal primo giorno della manifestazione abbiamo condiviso la volontà di proseguire questo percorso con una cadenza biennale: la prossima edizione è già fissata per maggio 2027, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente il confronto e l’impatto sull’intero ecosistema della moda».

Durante le tre giornate, Samab ha dato ampio spazio a tematiche chiave per la trasformazione del settore: digitalizzazione, intelligenza artificiale generativa, economia circolare, stampa 3D, automazione, tracciabilità e formazione tecnica. Convegni come “Dati, Digitalizzazione e Intelligenza Artificiale come motori di innovazione” e “Innovazione Tessile: la Rivoluzione della Stampa 3D per Personalizzazione e Sostenibilità” hanno esplorato scenari applicativi concreti, illustrando case study di grandi gruppi internazionali. La stampa 3D è emersa come leva per l’efficienza e la personalizzazione dei capi, mentre l’intelligenza artificiale è stata approfondita anche nel suo impatto sul piano della governance etica, con modelli e metodologie orientati a un’adozione consapevole e responsabile.

La giornata conclusiva di giovedì 29 maggio ha offerto una visione di sintesi e rilancio, con momenti di riflessione sul futuro del settore. Tra gli appuntamenti di rilievo, il convegno “Tecnologie per la moda circolare. Criticità connesse al recupero e al riciclo dei rifiuti, e contributo offerto dalle tecnologie e dalla ricerca” ha posto l’accento sulla trasformazione sostenibile della manifattura, valorizzando il ruolo della ricerca, dell’artigianalità evoluta e dell’innovazione digitale. Al centro anche la manifattura 5.0 e il dialogo tra tecnologia e saperi tradizionali, con casi concreti presentati dalle aziende che hanno mostrato l’applicazione reale di soluzioni innovative nei processi produttivi. I principali stakeholder del settore – dalle associazioni alle imprese, dai formatori ai buyer – si sono confrontati su come affrontare l’attuale fase di transizione del Tessile-Abbigliamento. Un comparto che, seppur segnato da sfide congiunturali, ha mostrato reattività e progettualità, come sottolineato dalle voci di Confindustria Moda, Assolombarda, Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS e IACDE Italia.

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