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Meeting di Rimini, economia solidale: sabato 23 dibattito con Cogliandro (Ainc), Manfredi (Anci), Fumagalli (Ucid)

Meeting di Rimini, economia solidale: sabato 23 dibattito con Cogliandro (Ainc), Manfredi (Anci), Fumagalli (Ucid)
in foto Roberto Dante Cogliandro

Dalla rerum novarum alla Centesimus anno, l’uomo al centro del contesto produttivo economico; da Leone XIII a Giovanni Paolo II quando i governi e la società legiferano in tema di sostenibilità e di giusto equilibrio della produzione; i limiti delle clausole statutarie sullo sviluppo sostenibile e l’intelligenza artificiale. Sono i temi che saranno affrontati nel corso del dibattito “Per una economia solidale al servizio dell’uomo” che si terrà sabato 23 alle 17,30 al meeting di Rimini (stand Ucid) e che vedranno protagonisti il notaio Roberto Dante Cogliandro, fondatore dell’Ainc, associazione italiana dei notai cattolici, Aldo Fumagalli, presidente Ucid Lombardia, Luca Ferrucci, ad di Sviluppumbria, Gaetano Manfredi, presidente Anci e Luca Ruffini, senior Cassa depositi e prestiti. “Prendere la parola in questo contesto significa assumersi una responsabilità: quella di contribuire, anche solo con qualche riflessione, a un dibattito cruciale per il nostro tempo – ha dichiarato Roberto Dante Cogliandro -. Il tema dell’economia solidale, della dignità della persona, della giustizia sociale, non è una questione per esperti, né una riserva accademica. È una sfida che riguarda tutti, in ogni ambito della vita: chi amministra, chi governa, chi lavora, chi forma, chi, come noi professionisti, si muove nel cuore delle relazioni civili ed economiche del Paese. Viviamo in un tempo in cui l’efficienza, la produttività, la prestazione sembrano essere diventati i criteri dominanti, non solo in economia, ma anche nei rapporti sociali. Eppure, mai come oggi, si fa evidente il limite di un modello che dimentica la persona, che sacrifica l’equità in nome del profitto, che rende invisibili i più fragili, che trasforma il lavoro in merce e il bisogno in colpa. Una società che accetta tutto questo non è solo ingiusta: è anche più fragile, più insicura, più povera in senso autentico”.

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