'Fanculo!': Digão, del gruppo Raimundos, prende in giro la morte di Juliana Marins

La pubblicista Juliana Marins, 26 anni, è morta sabato (21 giugno) durante un'escursione sul Monte Rinjani, in Indonesia, dopo essere caduta da una parete rocciosa. Il suo corpo è stato ritrovato giorni dopo, grazie alle riprese di un drone, circa 500 metri più in basso rispetto al sentiero. Le operazioni di soccorso sono durate circa quattro giorni a causa delle avverse condizioni meteorologiche e si sono concluse solo dopo che il corpo è stato issato in cima alla montagna.
L'episodio ha avuto ulteriore risonanza dopo le dichiarazioni di Digão, cantante e chitarrista della band Raimundos. Domenica scorsa (29 giugno), ha condiviso sui social media un'immagine dello zaino di Juliana, su cui era appesa una spilla con la scritta "Ele Não", simbolo di opposizione all'ex presidente Jair Bolsonaro. Nella didascalia, ha scritto: "Quando il mondo gira, non ha senso piangere e fingere di essere sorpresi. #ELESIM ha detto vaffanculo!".
La dichiarazione è stata ampiamente criticata dagli utenti sui social media. Molti hanno accusato il musicista di mancare di rispetto al lutto familiare e di strumentalizzare una tragedia personale per scopi politici.
Digão è poi tornato a parlare. Ha condiviso un nuovo articolo in cui sottolineava che il giocatore Alexandre Pato aveva coperto le spese di viaggio della famiglia di Juliana, mentre la città di Niterói si era fatta carico del trasporto della salma.
Nel post ha scritto: "Mentre la sinistra cerca di cancellarmi per nascondere la negligenza di questo cattivo governo, io applaudo la città di Niterói e il giocatore Pato che sta aiutando la famiglia di Juliana".
È importante sottolineare che il governo federale si è offerto di pagare il rimpatrio, ma la famiglia della giovane donna ha optato per l'aiuto dell'amministrazione cittadina, a causa dei legami affettivi di Juliana con la città di Niterói.
Questo episodio si inserisce in un contesto di altre controversie che coinvolgono l'artista. Ad aprile, durante un concerto da solista a Fortaleza (CE), Digão ha avuto una discussione con una parte del pubblico che cantava slogan politici. Secondo quanto dichiarato dallo stesso musicista, ha dovuto affrontare un uomo che gli avrebbe mancato di rispetto. "Hai detto 'niente amnistia', l'ho rispettato, ora anche tu mi rispetti", dichiarò all'epoca.
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