Relitto di un'antica nave greca recuperato a Ispica, Italia

Gli scienziati hanno recuperato con successo un'ampia porzione di un relitto greco risalente al VI-V secolo a.C. da una profondità di sei metri al largo di Santa Maria del Focallo, nella provincia di Ispica, in Sicilia. Il processo di scavo è stato filmato per il documentario "Shipwreck of Sicily", coprodotto da Martin Scorsese.
Oltre alla struttura della nave, gli scavi hanno portato alla luce l'albero maestro, ceramiche a figure nere, un piccolo vaso per unguenti con l'iscrizione greca "nau" (nave) e un pezzo di corda nautica in ottime condizioni.
Il lavoro, svolto tra maggio e giugno nell'ambito della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dall'Università di Udine e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, ha permesso di documentare i resti dell'imbarcazione attraverso rilievi diretti e immagini fotogrammetriche, che hanno portato alla realizzazione di un modello tridimensionale del relitto.
"Agendo con cautela, siamo riusciti a documentare nuove e importanti parti della nave, tra cui l'albero maestro, che raramente si conserva", ha spiegato Massimo Capulli, professore all'Università di Udine e coordinatore del progetto.
Il relitto, situato parzialmente sepolto sotto sabbia e rocce a sei metri di profondità, ha rivelato che la nave era stata costruita utilizzando una tecnica nota come "a guscio", in cui le assi erano saldamente unite tra loro tramite incastri a mortasa e tenone, il che conferiva alla nave una maggiore resistenza.
Secondo i ricercatori si trattava di un metodo di costruzione navale primitivo e semplice utilizzato dalle popolazioni del Mediterraneo.
La scoperta, avvenuta nell'ambito del progetto Kaukana, ha riunito diversi professionisti delle istituzioni sopra menzionate e della Sunk Costs Productions, coinvolti nella realizzazione del documentario coprodotto da Martin Scorsese, "Shipwreck of Sicily", filmando la fase di scavo.
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