Francia e Italia contestano l'accordo UE-Mercosur
I governi di Francia e Italia sostengono che l’accordo in fase di negoziazione tra Unione Europea e Mercosur non tutela efficacemente gli agricoltori europei e mette a repentaglio la “sovranità alimentare del continente”.
A seguito dell'incontro tra il ministro delegato per l'Europa francese, Benjamin Haddad, e il ministro italiano per gli Affari europei, Tommaso Foti, avvenuto mercoledì a Roma, i due governi hanno dichiarato in una nota congiunta di sostenere un libero scambio equo e accordi commerciali sostenibili, ma che è necessaria un'intesa "più equilibrata" con il Mercosur.
“L’Italia e la Francia ritengono che l’accordo dell’UE, pur presentando dei vantaggi, non protegga a sufficienza gli agricoltori europei dai rischi di perturbazione del mercato e non garantisca in modo sostenibile la sovranità alimentare del continente ”, hanno affermato le due parti.
Parigi e Roma hanno quindi ribadito la necessità di includere clausole che garantiscano equità negli standard sanitari, ambientali e sociali , affinché vi sia equilibrio tra i produttori delle due sponde dell'Atlantico.
L'accordo UE-Mercosur riguarda i 27 Stati membri dell'UE più Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, pari al 25% dell'economia mondiale e 780 milioni di persone, quasi il 10% della popolazione mondiale.
Dopo lunghe negoziazioni, l'accordo politico sul pilastro commerciale del trattato UE-Mercosur è stato annunciato nel dicembre 2024. Prima di entrare in vigore, l'accordo deve ancora superare diverse fasi cruciali, ovvero l'esame giuridico, la presentazione al Consiglio e la ratifica da parte dei vari paesi membri.
Il Primo Ministro portoghese Luís Montenegro ha difeso questa settimana l'accordo commerciale UE-Mercosur, affermando che l'Europa darebbe "un cattivo esempio" se non riuscisse a implementare un accordo negoziato in 25 anni . L'accordo, ha sostenuto, "apre uno spazio commerciale con oltre 700 milioni di consumatori" e offre all'Europa "il vantaggio di poter esigere la reciprocità nelle regole applicabili alle aziende su entrambe le sponde dell'Atlantico".
"Diamo un cattivo esempio se non riusciamo ad attuare un accordo che noi stessi abbiamo negoziato", ha detto il Montenegro in Parlamento, durante il dibattito preparatorio per il Consiglio europeo, che si terrà il 26 e 27 a Bruxelles.
Lo scorso anno, l'Unione Europea (UE) ha importato 56 miliardi di euro di merci dai paesi del Mercosur e ne ha esportati 55,2 miliardi, registrando un deficit di 800 milioni di euro , ha annunciato venerdì Eurostat.
Rispetto al 2023, le importazioni da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay sono aumentate del 4,2% e le esportazioni sono diminuite dell'1,3%. Il partner principale tra i quattro paesi del Mercosur è stato, nel 2024, il Brasile (89,5 miliardi di euro), seguito dall'Argentina (16,4 miliardi di euro).
La maggior parte delle importazioni dal Mercosur era costituita da beni primari (81,3% del totale), mentre le principali esportazioni dell'UE verso il Mercosur erano costituite da prodotti manifatturieri (86,6% del totale).
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In termini di valore, i prodotti più importati dall'UE sono stati petrolio e prodotti e materiali correlati (12,1 miliardi di euro), mangimi per animali (7,1 miliardi di euro), caffè, tè, cacao e spezie (5,2 miliardi di euro), minerali e rottami metallici (4,9 miliardi di euro) e semi e frutti oleosi (3,7 miliardi di euro).
Tra questi prodotti, le importazioni di petrolio e di prodotti e materiali correlati sono state quelle che hanno registrato il maggiore aumento negli ultimi dieci anni (10,6 miliardi di euro).
I prodotti più esportati dall'UE verso il Mercosur sono stati medicinali e prodotti farmaceutici (6,8 miliardi di euro), macchinari e attrezzature industriali in generale (5,4 miliardi di euro), veicoli stradali (4,8 miliardi di euro), macchinari specializzati per settori specifici (3,4 miliardi di euro) e macchinari, elettrodomestici e dispositivi elettrici (3 miliardi di euro).
Secondo l'ufficio statistico dell'UE, nell'ultimo decennio le importazioni dell'UE sono aumentate di 18,8 miliardi di euro (50,3%) e le esportazioni di 11,1 miliardi di euro (25,1%).
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