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Guida all’uso degli integratori, il nuovo business (e ossessione) delle star

Guida all’uso degli integratori, il nuovo business (e ossessione) delle star

Una volta il segreto di bellezza (di Pulcinella) che accomunava attrici e modelle era il gesto più semplice per antonomasia: bere molta acqua. Oggi la cura di sé è diventata ben più complicata di così: star e top model sempre più spesso “arricchiscono” i loro bicchieri con polveri e gocce o usano il sorso d’acqua per ingerire pillole e compresse di integratori alimentari e nutraceutici. Lo scorso anno, per esempio, aveva fatto notizia il video TikTok in cui la top model Bella Hadid mostrava la sua routine mattutina: una manciata di pillole, un frullato e diverse versioni di acque funzionali arricchite con supplementi e minerali ionici liquidi, oltre che una lattina di Kin Euphorics, marchio di bevande funzionali che Hadid ha co-fondato nel 2021. La supermodella, infatti, è una delle tante star che negli ultimi anni hanno deciso di investire in questo business: dopo i profumi e i cosmetici, la nuova mania imprenditoriale delle celeb, infatti, sono gli integratori.

Benessere da star in formato pillola

Per fare un piccolo elenco, non esaustivo, delle celeb diventate imprenditrici in questo ambito del benessere, solo all’interno della famiglia Kardashian, custode dei testi sacri delle tendenze, Khloé ha appena lanciato dei pop corn proteici, mentre lo scorso anno aveva fatto discutere la capsula per il controllo del peso di Lemme, il marchio di integratori fondato da Kourtney. Ma in questo business ci sono anche Gwyneth Paltrow, Halle Berry, Ellen Pompeo, Cindy Crawford, Elle McPherson, Kate Hudson, Naomi Watts, Lo Bosworth, Jennifer Lopez, Sarah Hyland e Kristen Bell. E il fenomeno non è solo femminile: Arnold Schwarzenegger e Lebron James con il loro brand di integratori, Ladder, offrono bustine energetiche, mentre David Beckham, alla soglia dei 50 anni ha co-fondato il marchio di integratori di alta gamma IM8, che propone una polvere che supporta l’energia e una capsula per la longevità cellulare.

Il desiderio proibito dietro al successo di questi prodotti? Ingerire una parte della propria star preferita per risollevare una pelle che invecchia, un fisico stanco o altri disagi, in una sorta di transustanziazione laica. Anche se, aldilà dei brand fondati dalle star, è tutto il mercato degli integratori a essere cresciuto negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia. Secondo Integratori & Salute, l’associazione che rappresenta il comparto degli integratori alimentari in Italia (parte di Unione Italiana Food), negli ultimi 10 anni il consumo di integratori è aumentato del 60 per cento, arrivando a 200 milioni di confezioni vedute nel 2023. Secondo un’indagine del 2024 realizzata dal Future Concept Lab, commissionata sempre da Integratori & Salute, a usare gli integratori oggi sono 7 millennials su 10 (70 per cento) e l’82 per cento dichiara di aver fatto ricorso a questi prodotti almeno una volta nella vita.

Kourtney Kardashian (Foto IPA)
Kourtney Kardashian (Foto IPA)
Cosa sapere prima di assumere un integratore

Sul loro utilizzo, però, gli esperti non sono tutti d’accordo, principalmente per i limiti degli studi che ne testano l’efficacia. “Non direi come sostengono alcuni medici che ‘gli integratori non servono a niente’: possono essere davvero molto utili, ma solo se personalizzati e scelti dopo un esame del medico in laboratorio, secondo le modalità e nelle dosi raccomandate dagli esperti”, ci dice la dottoressa Vittoria Giannini, nutrizionista specializzata in disturbi alimentari e obesità. "Nel caso di carenze nutrizionali verificate attraverso analisi del sangue o test specifici, gli integratori sono preziosi, ma assumerli senza le dovute analisi può essere non solo inutile, ma in alcuni casi anche pericoloso, per esempio se si stanno assumendo dei farmaci con i quali gli integratori possono interferire”.

Altro punto criticato a integratori e nutraceutici riguarda i test con cui viene verificata la loro efficacia. “Gli studi epidemiologici degli effetti in vivo sono molto complicati perché non sono privi di interferenze: le variabili di analisi sono quasi infinite ed è molto difficile valutare l’efficacia dell’integratore a prescindere dallo stile di vita del paziente e dalle altre variabili legate al benessere”, continua la dottoressa. Per questo, l’assunzione degli integratori si intende sempre in modo integrato allo stile di vita: “Gli integratori funzionano meglio quando sono di supporto a una base sana, integrata in uno stile di vita che include una buona alimentazione, esercizio fisico e benessere mentale”, ci dice la dottoressa Camilla Freinek, biologa genetista responsabile del team di knowledge management di Biogena.

Quale integratore e perché: guida all’uso

Freinek conferma che tra gli errori che si fanno nell’usare integratori, il più comune è proprio quello di iniziare l’assunzione senza identificare correttamente le proprie esigenze: “Senza un approccio mirato, l’integrazione rischia di essere generica e meno efficace, mentre dovrebbe essere sempre personalizzata. Inoltre, è fondamentale scegliere integratori di alta qualità, preferendo prodotti privi di additivi inutili e formule scientificamente testate che utilizzino nutrienti biodisponibili, ovvero nutrienti che il corpo possa effettivamente assorbire. Anche la forma di somministrazione, infatti, come capsule pure rispetto a compresse, gioca un ruolo decisivo sull’assorbimento e sulla tollerabilità di un integratore, insieme al giusto dosaggio”.

Quest’ultimo è un altro tema che solleva molti equivoci: “È comune pensare ‘di più è meglio’, ma l’efficacia non dipende dalla quantità, ma dall’equilibrio e dalla biodisponibilità dei nutrienti. Ricordiamo inoltre che l’integrazione è un processo graduale. La componente ‘tempo' è fondamentale per ripristinare o ottimizzare i livelli di nutrienti e vedere risultati tangibili”, spiega ancora la biologa. Infine, una buona pratica è introdurli gradualmente, uno alla volta, per riuscire a valutare i loro effetti: “Segnali come disturbi digestivi, mal di testa o reazioni allergiche dovrebbero indurre a una rivalutazione – conclude la dottoressa Camilla Freinek – per questo, per riuscire a valutare al meglio, è bene introdurre gli integratori gradualmente e avere consulti regolari con operatori sanitari o specialisti, per garantire che continuino a soddisfare le proprie esigenze”.

repubblica

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