Incontra Tabahi, l'unica band thrash metal del Pakistan

"Il metal è la nostra vita, la nostra sopravvivenza, la nostra libertà", affermano Faiq e Daniyal, i membri fondatori della band Tabahi ("Distruzione" in urdu). Lanciano grida di rivolta contro la violenza, la corruzione e l'estremismo religioso. Il sito web ungherese "24.hu" li ha visitati nella loro casa di Karachi.
Mi fermo sul bordo di Shahrah-e-Faisal Boulevard, dove Karachi suda come un lingotto di piombo surriscaldato alla porta di un'altoforno. Respirare l'aria è come se qualcuno mi stesse asciugando i polmoni con una coperta bagnata. Il rumore del traffico – lo scricchiolio dei tuk-tuk, il rumore degli zoccoli dei carri, il rombo delle Suzuki scassate – mi getta in uno stato al limite del delirio.
Poco lontano, sulla destra, un corpo avvolto in un sudario bianco giace nel retro di un pick-up, circondato da parenti addolorati. I loro volti rivelano di aver visto fin troppi di questi pacchi. A sinistra, dei bambini chiedono l'elemosina. Un piccolo esercito che lotta per pochi centesimi. Un motociclista li quasi investe, poi prosegue come se nulla fosse successo.
Mi trovo in mezzo a questo caos, con la mia maglietta sudata dei Motörhead che mi aderisce al corpo come una seconda pelle, in attesa di incontrare i Tabahi, l'unica band thrash metal del Pakistan.
"Ehi amico! Ti ho riconosciuto dalla maglietta!" Urla Faiq, il chitarrista di Tabahi, mentre parcheggia la macchina sul ciglio della strada. Quando salgo, indossa una maglietta dei Dio [gruppo heavy metal americano (1982-2010)].
Courrier International