I vincitori dei premi "Ojo Crítico" chiedono che il programma continui a essere trasmesso su RNE.

In seguito all'annuncio della direzione della RNE di ritirare il programma "El ojo crítico" dalla sua trasmissione quotidiana su Radio Nacional e di trasferirlo su Radio 5, una cinquantina di vincitori dei Premi Ojo Crítico in diverse edizioni e discipline hanno firmato una dichiarazione in cui rivendicano l'impegno della radio pubblica nel sostenere, promuovere e diffondere la cultura e chiedono alla direzione di mantenere il programma su Radio Nacional , dove viene trasmesso ininterrottamente da 42 anni.
Il testo, scritto da personalità di spicco come Jaume Plensa , José Sacristán e Rosa Montero, si intitola "In tempi critici, uno sguardo più critico" e, in tutto il testo, sottolinea l'importanza e la necessità di un formato dedicato alla divulgazione intellettuale e creativa. «La cultura deve essere considerata un bene universale, sempre essenziale, e ancor di più in questi tempi turbolenti che richiedono ponti, non muri, che richiedono conoscenza e sensibilità di fronte all'odio e all'irragionevolezza. Pertanto, sarebbe incomprensibile se RTVE, dopo 40 anni, decidesse di relegare il suo programma culturale più simbolico per allontanarlo dall'opinione pubblica. In tempi critici, più Occhio Critico», difendono i firmatari del documento e aggiungono anche, in chiusura: «Con il rispetto, la stima e la gratitudine che ci legano a 'El Ojo Crítico' e ai suoi premi, che hanno riconosciuto, promosso e stimolato il lavoro di centinaia di giovani talenti nella narrativa, nella poesia, nel cinema, nel teatro, nel fumetto, nella musica classica, nella musica moderna, nelle arti visive e nella danza, sosteniamo che questa decisione venga riconsiderata e che 'El Ojo Crítico' continui su RNE».
L'elenco completo dei firmatari include:
Nell'ambito dell'enorme malcontento generato nelle radio pubbliche dall'emarginazione del programma "El ojo crítico" (L'occhio critico) da RNE e dalla relegazione di altri programmi culturali in fasce orarie marginali, i dipendenti di Radio Nacional de España hanno ripreso i "Venerdì neri" come forma di protesta contro la mancanza di attenzione culturale da parte della direzione di RTVE nella programmazione della prossima stagione. Questo malcontento non è dovuto solo alle decisioni che riguardano il programma quotidiano, che Laura Barrachina ha condotto su RNE negli ultimi anni fino al suo abbandono, e che Laura Martínez condurrà ora su Radio 5, ma anche a quelle che riguardano altri programmi, tra cui "La estación azul" (La stazione blu), che si sposta nelle prime ore del mattino; "Documentos" (Documenti), che andrà in onda a mezzanotte da domenica a lunedì; "A hombro de gigantes" (Sulle spalle dei giganti), che si sposta su Radio 5; e "Músicas posibles" (Musica Possibile), che terminerà in formato podcast. "Nómadas" (Nomadi), "Jardines en el bolsillo" (Giardini in tasca) e "En danza" (Danza) non saranno più trasmessi. Parallelamente, RNE riproporrà "Popular Classics" nell'ambito del programma serale condotto da David Cantero.
ABC.es