I medici chiedono un cambiamento nella diagnosi dell'obesità: l'IMC non è più sufficiente e questo sarebbe il nuovo indicatore.

Un nuovo studio ha rivelato che l'IMC è obsoleto e ha spiegato l'indicatore che prevede le malattie generali e cardiovascolari.
Un nuovo studio ha nuovamente messo in discussione la validità dell'indice di massa corporea ( IMC ) come strumento primario per la valutazione del rischio per la salute. Questa volta, gli scienziati hanno scoperto che la percentuale di grasso corporeo è un indicatore più affidabile della mortalità sia generale che cardiovascolare nelle donne giovani e anziane.
Questa scoperta aggiunge nuovi argomenti a una tendenza che sta riscuotendo sempre più consenso in medicina: abbandonare l'IMC.
Vale la pena notare che l'obesità è una malattia a cui l'Argentina non fa eccezione. Più di 6 adulti su 10 nel Paese sono sovrappeso, mentre anche i dati relativi a bambini e adolescenti sono preoccupanti . Inoltre, le statistiche mostrano un preoccupante aumento dall'inizio della pandemia.
Nel frattempo, i risultati di questa ricerca potrebbero essere decisivi. La medicina tradizionale, che consiste nel dividere il peso per il quadrato dell'altezza, è già stata messa in discussione per la sua incapacità di distinguere tra massa muscolare e massa grassa. Ora, altri indicatori più accurati stanno fornendo prove concrete.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Annals of Family Medicine, ha analizzato i dati di 4.252 adulti di età compresa tra 20 e 49 anni, tratti dalla National Health & Nutrition Examination Survey condotta tra il 1999 e il 2004.
In ciascun caso, l'IMC è stato confrontato con la percentuale di grasso corporeo, misurata utilizzando dispositivi di impedenza bioelettrica in controlli clinici. I ricercatori hanno definito una percentuale di grasso corporeo patologica qualsiasi valore superiore al 25% negli uomini e al 44% nelle donne.
Utilizzando questi parametri, hanno scoperto che le persone con valori elevati avevano un rischio di morte nei successivi 15 anni fino al 78% più elevato e probabilità 2,6 volte maggiori di morire di malattie cardiovascolari.
Al contrario, l'IMC non ha mostrato alcuna relazione statisticamente significativa con la mortalità , né complessiva né per cause cardiache. Ciò rafforza la necessità di abbandonare questo metodo come riferimento primario per la diagnosi di sovrappeso o obesità.
Gli autori dello studio hanno inoltre osservato che i dispositivi per la bioimpedenziometria sono poco costosi e accessibili, il che ne faciliterebbe l'uso diffuso. Hanno inoltre sottolineato che sostituire l'IMC con la percentuale di grasso corporeo contribuirebbe a indirizzare meglio i piani di trattamento e prevenzione.
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